L'acidità di stomaco è un problema comune che colpisce moltissime persone, creando disagio e una sensazione generale di malessere. Vediamo nello specifico di cosa si tratta, quali sono le possibili cause e le principali indicazioni da seguire per trattare e prevenire tale condizione.
Cos'è l'acidità di stomaco e come si manifesta
L'acidità di stomaco, anche definita "pirosi", è un disturbo molto fastidioso che gran parte delle persone prova almeno una volta nella vita. Tale condizione si manifesta generalmente con una sensazione di bruciore all'altezza dello sterno o della bocca dello stomaco.
Per far funzionare correttamente l'apparato digerente, la mucosa gastrica dello stomaco produce il succo gastrico, necessario per la digestione degli alimenti. Si tratta di una miscela a base di acqua, acido cloridrico, elettroliti e sostanze organiche, resa particolarmente acida proprio dalla presenza dell'acido cloridrico.
Sebbene la produzione di questo sia parte integrante del normale processo di digestione dei cibi, nel caso in cui la quantità di acido prodotto dall'organismo sia eccessiva si può andare incontro all'acidità di stomaco o a ulteriori complicazioni.
La sintomatologia associata all'acidità di stomaco è molto ampia e può includere:
- bruciore di stomaco;
- nausea e vomito;
- sapore amaro in bocca;
- tosse ricorrente o singhiozzo;
- gonfiore ed eruttazione;
- disfagia (difficoltà a deglutire);
- dolore alla parte alta dell'addome;
- sensazione di sazietà precoce;
- eccessivo senso di pienezza dopo i pasti.
In generale, poiché i sintomi dell'acidità di stomaco sono molto simili a quelli di altre condizioni a carico dell'apparato digerente, è sempre consigliato rivolgersi al medico per ottenere una diagnosi accurata e individuare il trattamento più opportuno per la specifica situazione.

Cause dell'acidità di stomaco e possibili complicazioni
Tra le principali cause responsabili di un'eccessiva produzione di acido cloridrico nello stomaco ci sono:
- infezione batterica da Helicobacter pylori, un batterio che danneggia i tessuti di stomaco e intestino, portando a un aumento della produzione di acido gastrico;
- stress, in quanto questo è collegato a un ritardo nello svuotamento gastrico;
- alcuni farmaci, tra cui gli inibitori della pompa protonica, che sono generalmente assunti per regolare la produzione dell'acido; nel caso in cui si interrompa improvvisamente l'assunzione, è probabile sviluppare acidità di stomaco;
- sindrome di Zollinger-Ellison (ZES), una rara condizione dell'apparato digerente che fa sì che lo stomaco produca una quantità eccessiva di acido;
- gravidanza, in quanto l'aumento della produzione di alcuni ormoni influisce sul processo digestivo, rallentandolo, e in quanto la crescita del bambino comprime l'apparato gastrointestinale della mamma provocando acidità di stomaco.
A prescindere dalla causa scatenante, è bene notare che una quantità eccessiva di acido gastrico può provocare l'insorgenza di alcune condizioni patologiche associate all'apparato gastrointestinale. Tra queste vi sono:
- ulcera peptica, che può manifestarsi a causa della corrosione, da parte dell'acido, del rivestimento dello stomaco;
- reflusso gastroesofageo (GERD), che consiste in una risalita dell'acido nello sfintere esofageo;
- sanguinamento gastrointestinale, che può presentarsi nel caso in cui l'acido arrivi a corrodere i rivestimenti del tratto gastrointestinale (stomaco, intestino ed esofago), danneggiando i vasi sanguigni.
Trattamenti e rimedi naturali per l'acidità di stomaco
L'acidità di stomaco è una condizione che può provocare un forte disagio, arrivando a compromettere il benessere generale di coloro che ne soffrono.
Esistono numerosi trattamenti per gestirlo e contrastarlo adeguatamente, che variano anche a seconda della causa scatenante. Per esempio, qualora l'acidità di stomaco sia legata a una specifica condizione patologica, il medico potrà indicare alcuni medicinali utili per trattare la condizione. I più utilizzati sono gli antiacidi (neutralizzano l'acidità di stomaco), gli antagonisti dei recettori H2 (riducono la produzione di acido) e gli inibitori di pompa protonica (inibiscono la produzione di succhi gastrici).
Un'altra metodologia utile a ridurre l'acidità di stomaco è quella di includere nella propria dieta alcuni alimenti, come i cibi alcalini e acquosi, in grado di neutralizzare l'acido gastrico, i cibi ricchi di fibre e alcuni latticini. Tra questi vi sono alcuni frutti (banane, melone, anguria), alcune verdure (cavolfiore, sedano, cetriolo, lattuga, finocchio, asparagi, broccoli e fagiolini), i cereali integrali (avena, riso integrale e cous cous), gli ortaggi (patate dolci, carote e barbabietole) e i latticini (yogurt magro, latte scremato).
Rimedi semplici che possono fornire rapido sollievo dalla sintomatologia associata all'acidità di stomaco sono:
- tisane: preparate con acqua tiepida ed estratti di erbe con specifiche proprietà (per esempio, la camomilla) possono favorire il processo digestivo e ridurre il bruciore di stomaco;
- succo d'aloe: possiede proprietà lenitive e antinfiammatorie che aiutano ad attenuare l'infiammazione e i fastidi;
- bicarbonato di sodio: se utilizzato una tantum (diluito in un bicchiere d'acqua) è in grado di fornire sollievo, ma un uso prolungato è sconsigliato;
- zenzero: quest'ingrediente possiede numerose proprietà antinfiammatorie, quindi masticare un pezzetto di zenzero fresco o sorseggiare una tisana a base di zenzero può aiutare a ridurre l'acidità di stomaco;
- aceto di mele: nonostante sia un composto acido è in grado di bilanciare il pH dello stomaco, riducendo l'acidità. Per assumerlo è sufficiente mescolarne uno o due cucchiaini in un bicchiere d'acqua;
- semi di finocchio: se assunti dopo i pasti, possono aiutare a neutralizzare l'acido nello stomaco, favorendo il processo digestivo;
- latte freddo: sebbene molti pensano il contrario, sorseggiare un bicchiere di latte freddo può aiutare ad alleviare l'acidità di stomaco;
- banana: questo frutto (soprattutto se maturo) può aiutare a ridurre i sintomi del reflusso gastrico;
- alimenti ricchi di probiotici: integratori probiotici o cibi come lo yogurt possono aiutare a regolare i livelli di acido gastrico nello stomaco.
Va specificato, comunque, che quelli sopraelencati sono rimedi naturali che possono fornire sollievo immediato e che, quindi, sono indicati per situazioni sporadiche, ma che in molti casi non sono adatti per trattare condizioni croniche di acidità di stomaco. Ogni organismo, inoltre, è diverso dagli altri e, di conseguenza, la reazione del corpo ai diversi alimenti può essere differente. Per questo motivo è sempre utile monitorare i sintomi e sottoporsi a una visita medica nel caso in cui questi non accennino a migliorare nonostante i dovuti accorgimenti.
Sul mercato, inoltre, vi sono diversi prodotti e medicinali a base di piante medicinali, pensati per essere d'aiuto sui sintomi della dispepsia funzionale, tra cui l'acidità e il bruciore di stomaco.
Consigli utili per prevenire l'acidità di stomaco
Sebbene le cause d'insorgenza dell'acidità di stomaco possano essere diverse, esistono una serie di raccomandazioni che è possibile seguire a casa per cercare di prevenire l'insorgenza di tale condizione. Questi riguardano principalmente modifiche al proprio stile di vita e alle proprie abitudini alimentari, che possono contribuire ad evitare questo fastidioso fenomeno.
Di seguito sono elencati i principali accorgimenti da seguire nel corso di ogni giornata.
- Non fumare: la nicotina stimola la secrezione di acido agastrico, che porta all'insorgenza dell'acidità di stomaco.
- Non condurre una vita sedentaria: praticare attività fisica favorisce lo svuotamento gastrico e contribuisce al mantenimento di un peso corporeo sano e del benessere generale dell'organismo.
- Evitare indumenti stretti: cinture, pantaloni e altro abbigliamento che comprime l'area addominale può contribuire alla risalita dell'acido gastrico.
- Non sdraiarsi dopo i pasti: attendere almeno due ore dalla fine del pasto prima di stendersi può favorire il processo digestivo.
- Sollevare la testiera del letto: dormire la notte con il capo rialzato di circa 10-15 cm è utile per evitare la risalita dei succhi gastrici.
- Non abbuffarsi: è preferibile optare per un maggior numero di pasti durante il giorno, con quantità ridotte di cibo piuttosto che di pochi pasti eccessivamente abbondanti.
- Evitare la caffeina, l'alcol e le bibite acide: caffè, alcolici (come il vino) e bevande acide come i succhi di frutta possono contribuire all'insorgenza dell'acidità di stomaco.
- Evitare cibi eccessivamente grassi: alimenti fritti, acidi, speziati o piccanti possono provocare reflusso gastroesofageo, portando all'acidità di stomaco. Tra questi ci sono la salsa di pomodoro, l'aglio, le cipolle, gli agrumi e il cioccolato.
- Mantenere un peso sano: essere in sovrappeso può favorire la risalita dell'acido nell'esofago.
Al fine di prevenire l'acidità di stomaco è bene anche limitare il consumo di alcuni alimenti he potrebbero favorirne la manifestazione. Tra questi vi sono:
- cibi da fast-food: alimenti fritti ed eccessivamente grassi possono ritardare lo svuotamento gastrico e aumentare il rischio di reflusso acido;
- prodotti lattiero-caseari: il consumo di latticini (soprattutto quelli derivati da latte vaccino) può contribuire all'insorgenza del reflusso acido;
- carne grassa: la carne eccessivamente ricca di grasso ritarda lo svuotamento gastrico, aumentando le probabilità d'insorgenza dell'acidità di stomaco;
- agrumi: frutti acidi come questi possono stimolare la produzione di ulteriore acido.
In generale, comunque, una buona strategia di prevenzione è quella che consiste nel tenere un diario alimentare in cui annotare i propri pasti e l'eventuale insorgenza di sintomi; così facendo, sarà possibile individuare con facilità bevande e alimenti "trigger", che dovranno essere evitati (o limitati) per prevenire l'acidità di stomaco.
Infine, è bene ricordare che se i sintomi si presentano in maniera occasionale possono essere legati a fattori quali l'alimentazione e, di conseguenza, non devono destare preoccupazione; se, invece, l'acidità di stomaco diventa un problema ricorrente, che non accenna a migliorare nonostante i dovuti accorgimenti, è bene rivolgersi al proprio medico o a uno specialista per ottenere una corretta diagnosi e individuare la terapia o l'opzione di trattamento più adeguata al singolo caso.
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